domenica 31 maggio 2009

Non risolvete i problemi?

mercoledì 27 maggio 2009

E' vero???


Toilet: letture da bagno.
“Toilet” è una raccolta di racconti, frutto di alcune delle migliori energie della nuova narrativa italiana. Una “maneggevole” pubblicazione, pensata ironicamente per essere letta nella comodità del bagno. Per ciascun racconto, è indicato pure il tempo previsto di lettura, così da armonizzare esigenze fisiologiche e curiosità intellettuali. Lo trovate ogni 2 mesi nelle migliori librerie.
Visitate http://www.toilet.it/menu.htm

Automi letterali!!!!


Solitamente quando ci troviamo di fronte a un testo l’entusiasmo di leggerlo ci assale…

Allora prendiamo ardentemente il libro e ci buttiamo a capofitto in questo viaggio..

Questa sublime arte ci raffina …

Ma non tutti siamo in grado di mantenere un certo distacco.

Alcune persone iniziano a vedere interamente la loro vita in un libro: ed eccoli compiere gesti futili e insensati,cambiano il loro pensiero perché si lasciano interamente influenzare da quello che leggono, non compiono appunto quel lavoro di scissione e di confutazione che vi dicevo prima. Creano questa nuova identità, vivono solamente di quello che leggono rimanendone intrappolati.


Herman Hesse, L’uomo con molti libri e altri racconti, Pordenone, Edizioni Studio Tesi, 1986, p. 120. Un rapporto con la lettura ossessivo e totalizzante si capovolge nell'abbandono dei libri in nome della “vita”. Un uomo che ha passato la sua esistenza chiuso in una biblioteca, comprende «in un baleno», dopo un sogno, di aver sbagliato tutto. La realtà è mille miglia distante e molto più attraente dei suoi libri. Si getta in una corsa notturna attraverso la città al termine della quale incontra una ragazza a cui chiede aiuto per uscire dalla sua prigione cartacea.

La biblioteca nei film

sabato 23 maggio 2009

La lettura fra piacere e ossessione...

Vi è mai capitato di leggere un libro e rimanerne completamente rapiti, immersi, catturati dalla magia e dall’ enfasi….gustando sfrenatamente e passionalmente il gusto di questo sublime dono?

A volte vorremmo “evadere” dai ritmi che rivestono la nostra vita, da situazioni che ci perseguitano, da stati d’animo che ci tormentano. Troviamo questa sorta di rifugio, a mio parere, nella lettura.

È una cosa che ho sempre fatto: immergermi in un'altra dimensione, sviando dalla realtà per poter assaporare quanto vi è di più bello e soddisfacente in una buona lettura..Esserne completamente travolti ed avere la voglia di “DIVORARE” quel libro per capire quale sia il suo fine…

E, dopo averlo finito, possedere quella felicità e quella soddisfazione della scoperta, essere riusciti ad interpretare e a coglierne le sottigliezze…

“Quando la lettura è per noi l'iniziatrice le cui magiche chiavi ci aprono al fondo di noi stessi quelle porte che noi non avremmo mai saputo aprire, allora la sua funzione nella nostra vita è salutare. Ma diventa pericolosa quando, invece di risvegliarci alla vita individuale dello spirito, la lettura tende a sostituirsi ad essa, così che la verità non ci appare più come un ideale che possiamo realizzare solo con il progresso interiore del nostro pensiero e con lo sforzo del nostro cuore, ma come qualcosa di materiale, raccolto fra le pagine dei libri come un miele già preparato dagli altri e che noi non dobbiamo far altro che attingere e degustare poi passivamente, in un perfetto riposo del corpo e dello spirito.”
(Marcel Proust, Del piacere di leggere, Passigli editore)

Vi sono individui, invece, che compiono un grande errore: basano la loro esperienza di vita e cambiano il loro modo di essere e di agire seguendo come stereotipo un autore che ritengono sia il loro idolo. Ciò avviene perlopiù in ambito filosofico.

Tali soggetti tendono a farne uno uso erroneo, un’ interpretazione completamente arbitraria, nient’altro che un copia e incolla, con l’illusione di seguire un giusto “mito”.

Non bisogna far proprio ciò che non ci appartiene. In quanto animali linguistici, siamo dotati di intelligenza, quindi siamo in grado (e se così non fosse saremmo degli automi) di creare una nostra identità.

Non possiamo creare il nostro alter ego basandoci su teorie e pensieri impropri. Dobbiamo invece prendere spunto e trarre le nostre conclusioni, confutare e scindere ciò che a noi sembra giusto, includendolo nel nostro bagaglio culturale con l’intento di riuscire a ampliare le nostre vedute, i nostri pensieri.

Credo che avvenga in maniera naturale ed implicita trovarsi completamente incastrati, in un certo senso, nel libro. Viverlo come se fosse la nostra vita, leggere le pagine come se rappresentassero i momenti salienti delle nostre esperienze. Poi ovviamente torniamo alla nostra "vita reale" e riprendiamo in mano ciò che avevamo lasciato in sospeso...